Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno sequestrato, in diverse località del territorio nazionale, 8.092 bottiglie di vodka da un litro), riportanti marchi contraffatti di due note aziende produttrici. Il valore della merce, già in commercio, è stimata in circa 1 milione di euro. Nel corso del sequestro principale, avvenuto nella zona di Treviso, i militari hanno accertato che gli alcolici erano stati venduti e distribuiti sull’intero territorio nazionale. Sono così scattati ulteriori sequestri nelle province di Vicenza, Cremona, Pesaro, Napoli, Salerno, Campobasso, Crotone, Cosenza, Reggio Calabria e Palermo.
Attraverso una serie di perquisizioni e sequestri nelle province di Milano, Torino e Roma, i finanzieri del Gruppo di Treviso hanno poi tracciato la vendita di altre 21.466 bottiglie di vodka a numerosi commercianti di diverse Regioni italiane, con l’obiettivo di ritirare dal mercato i prodotti contraffatti.
Gli inquirenti parlano di «modalità particolarmente sofisticate» per la contraffazione dei due marchi di vodka, prodotta in Georgia e venduta da un’azienda rumena ad alcuni importatori con sede a Milano e Torino. Sarebbero stati questi ultimi ad introdurla in Italia tramite un deposito fiscale olandese.
Secondo il Rapporto Iperico 2022, elaborato dalla Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, tra il 2008 e il 2021 le forze dell’ordine hanno svolto quasi 208 mila interventi a contrasto della contraffazione, sequestrando circa 617 milioni di articoli falsificati, per un valore economico stimato di oltre 5,9 miliardi di euro.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.